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L’evoluzione dei furti di auto

furti di auto

Ahimè, i furti in Italia sono molto frequenti. Per i furti di auto si parla di circa un furto ogni 5 minuti.

Tutti noi desideriamo proteggerci da questa sgradita eventualità, ma sembra proprio che le tecniche usate dai malviventi corrano pari passo con l’evoluzione degli antifurti, diventando sempre più innovative.

Inutile nascondere che le compagnie assicurative che offrono la garanzia furto e incendio si trovano davvero a disagio di fronte a questi furti super tecnologici: non lasciano traccia, non presentano scasso e sono sempre più irriconoscibili da una truffa assicurativa.

Esistono persino pirati informatici che si intromettono nel software che gestisce la vostra auto, sempre più computerizzata e paradossalmente più violabile.

I metodi che i nuovi ladri di auto stanno mettendo a punto sono in grado di eludere meccanismi di protezione avanzati e di volgere a proprio favore sistemi innovativi come le chiavi di prossimità.

Appostati in grandi parcheggi, magari comodamente seduti nella loro auto, i ladri utilizzano un dispositivo chiamato Jammer. Il dispositivo permette di schermare una porzione di spazio sufficientemente ampia da impedire al telecomando della vostra chiave di prossimità di chiudere realmente le portiere. Vi allontanerete in tranquillità dall’auto pensando di averla chiusa, ma non sarà così.
Nei grandi parcheggi, quindi, controllate sempre le portiere prima di allontanarvi.

Altro scherzetto è una sorta di “gioco di specchi”. Nel caso delle chiavi di prossimità, il dispositivo Keyless invia un segnale all’auto, che lo riconosce e si sblocca.
In questo caso i ladri devono necessariamente agire in coppia: pedinandovi, uno dei due complici tenta di “rimbalzare” il segnale della vostra chiave di prossimità in direzione dell’auto mentre il socio dovrà solo mettere in moto e partire, non avendo più bisogno della chiave per accendere l’auto.

http://blog.directline.it/assicurazione-auto-moto/come-ti-rubano-lautomobile-i-ladri/

Affidabilità baby sitter e badanti

affidabilità baby sitter

E’ necessario prestare particolare attenzione alle persone che chiamiamo in incarichi – in realtà molto delicati – come la badante, la colf (governante o domestica) o la baby sitter per i propri figli.

Nella cronaca dei giornali si sprecano i tanti casi gravi che emergono, come ad esempio:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/pisa-badante-20-anni-marocchina-maltratta-anziana-92-anni-2f8db3b6-aafa-4e48-993d-10629734c998.html

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/11/29/news/badante-101706395/

http://www.today.it/mondo/baby-sitter-picchia-bambina.html

Più spesso ci si può trovare di fronte a situazioni meno importanti ma comunque da evitare. L’agenzia investigativa fornisce servizi riguardanti la reale serietà e affidabilità baby sitter, colf e badanti. Vengono svolte investigazioni pre-assunzionali per verificare le referenze lavorative e del curriculum vitae.

Affidabilità baby sitter e badanti

Le attività investigative – su affidabilità baby sitter e badanti – sono anche svolte a livello informativo e/o operativo, verificando i comportamenti che ha la persona mentre si trova con un bambino o con persone anziane, e cosa accade quando sono sole in casa.
Ottieni la certezza che la persona che sta per entrare in casa tua sia affidabile, forniamo una consulenza e un preventivo gratuito da parte di consulenti con competenza giuridica, oppure contattaci al numero verde 800 642034.

Come si acquista un’arma

Attualmente, in Italia, esistono due modalità principali di acquisto delle armi: in un negozio abilitato alla vendita o tramite un privato. In entrambi i casi è necessario essere in possesso di una licenza che autorizzi all’acquisto ma, nel secondo caso, bisogna anche prestare attenzione al fatto che l’arma da acquistare sia stata regolarmente denunciata. Attualmente sono queste le tipologie di autorizzazioni che abilitano l’acquisto di un’arma: il Nulla osta; il porto di arma per l’esercizio del tiro al volo; la licenza di collezioni di armi artistiche, storiche e non; il porto di fucile per l’attività venatoria; il porto di pistola, rivoltella o fucile per difesa personale. Nei primi quattro casi è la Questura delle provincia di residenza del richiedente a rilasciare la licenza, mentre l’ultima è competenza della Prefettura. In alcune province autonome, anche nel caso della richiesta di armi per difesa personale si deve fare richiesta alla Questura.

 

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