Archives Novembre 2015

“Tante richieste per la sicurezza privata” – La Nazione 26.11.2015

Psicosi diffusa, paura per la propria sicurezza e timore di viag­giare. E’ l’effetto attacchi terrori­stici che si traduce in una corsa collettiva alla sicurezza privata. Anche qui. «Da molto tempo ab­biamo richieste di consulenze e di organizzare e gestire la sicurezza di aziende, centri commerciali, abitazioni e persone ma, a seguito dei noti episodi avvenuti recente­mente in Europa, abbiamo avuto un incremento di richieste di sicu­rezza a vario titolo». Parola dell’agenzia investigativa Ombra di Arezzo che mai come in questo periodo è chiamata ad intervenire sia in Italia che all’estero, ma an­che in città. «Sabato saremo pre­senti all’hotel Minerva con otto operatori per un servizio di pre­venzione e sicurezza ad un noto europarlamentare – continuano al­la Ombra -. Una famiglia reale ara­ba ci ha richiesto un servizio di protezione per muoversi in Fran­cia per tutto il periodo della per­manenza, così come dei russi che stanno visitando e investendo in Italia».

E se Arezzo è una città relati­vamente tranquilla, come confer­mano anche gli investigatori privati, anche qui le cose sono cam­biate moltissimo negli ultimi an­ni. «I cittadini ora più che mai hanno timore e guardano con so­spetto ogni situazione anomala, pensando che le forze di polizia, oberate di lavoro e sotto organico, non riescano a garantire i parame­tri di sicurezza – spiega Alessan­dro Rossi di Ombra -. Oltretutto abbiamo visto che gli obiettivi possono essere i più svariati, per cui il cittadino comune teme mag­giormente per la propria incolu­mità e quella dei suoi cari. Incolu­mità messa in pericolo non tanto da terroristi organizzati ma da emulatori di questi estremisti isla­mici. Ecco perché abbiamo anche ricevuto telefonate di persone co­muni che ci chiedono costi di servizi di protezione che probabil­mente non avevano mai preso in considerazione prima d’ora. Altri ci chiedono consigli sull’opportunità di intraprendere viaggi o re­carsi in determinati luoghi e sup­porto logistico». Psicosi collettiva o timore per un rischio reale, fatto sta che gli operatori della sicurez­za e gli investigatori, vengono istruiti e aggiornati con corsi di formazione interni, tenuti dall’esperto e qualificato titolare della Ombra, che da oltre 30 anni si occupa di sicurezza in campo in­ternazionale, e da altri professioni­sti che spesso sono invitati a parte­cipare. Questi aggiornamenti vengono fatti perché in caso di emer­genza e situazione di crisi, gli ope­ratori siano in grado di tutelarsi e fronteggiare le situazioni anoma­le. «Molte persone prese dalla psi­cosi del terrore vedono minacce dove non ci sono nonostante la si­tuazione sia delicata e degna di at­tenzione – continua Alessandro Rossi -. In Italia purtroppo la cul­tura della protezione privata è an­cora arretrata e focalizzata sull’uo­mo armato. La migliore sicurezza invece è data dallo studio preven­tivo delle casistiche che possano verificarsi in base a luogo, perio­do, fatti criminosi, anche se l’as­senza di rischio non esiste mai».

 

“Far West in via Isonzo” – Corriere di Arezzo 25.11.2015

Scene da Far West in via Isonzo e nella notte spunta una pistola. Sa­le in città l’allarme sicurezza dopo una misteriosa aggres­sione.

Lunedi l’ennesimo raid del­la criminalità e stato sventa­to grazie a due professioni­sti dell’agenzia investigativa Ombra di via Montefalco. I due investigatori erano in servizio notturno per svolge­re indagini, appostati per un incarico, quando hanno vi­sto due uomini – di cui uno incappucciato – puntare una pistola dritta al petto di una terza persona. Con freddez­za hanno filmato la scena mentre con il telefono han­no allertato il comando pro­vinciale dei carabinieri. La tempestiva telefonata ha consentito ai militari dell’Ar­ma dei Carabinieri di inter­venire e arrestare uno degli aggressori. Prezioso per gli inquirenti sarà anche il fil­mato girato che potrebbe ri­sultare utile alle indagini e far luce su cosa ci sia alla ba­se dell’aggressione. Di sicuro in manette, dopo un inseguimento, è finito un uomo di origini marocchine. Do­vrà rispondere dell’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Tutto è iniziato intorno alle 23 in via Isonzo a pochi pas­si da Via Vittorio Veneto. Fondamentale è stato l’acu­me investigativo dei due pro­fessionisti dell’agenzia. A passeggio sul marciapiede hanno notato due uomini muoversi con fare sospetto. Avendo intuito che qualcosa  potesse accadere di lì a qualche attimo, hanno quin­di attivato la loro videocame­ra mettendo in pratica la lo­ro abilità nel muoversi in de­terminate situazioni di crisi e pericolo. Gli investigatori sono così riusciti a filmare i due mentre affrontavano il malcapitato. Attimi di terro­re con il rumore della pisto­la (pare fosse una semiauto­matica) che veniva armata sotto gli occhi pietrificati del­la vittima. È stato quindi il momento delle urla con gli investigatori intervenuti per porre fine alla minaccia. Un gesto eroico con il quale i due investigatori sono riusci­ti a mettere in fuga gli aggressori armati. Essendo la società Ombra esperta e lea­der nel settore della sicurez­za nazionale ed internazio­nale e in investigazioni, è evi­dente che il proprio persona­le ha una formazione profes­sionale specifica per il com­parto sicurezza, ma il pensie­ro va a cosa sarebbe potuto succedere se un privato citta­dino si fosse trovato in mez­zo alla violenta azione. Que­sta volta la freddezza di per­sone qualificate ha manda­to in fumo l’ennesimo episo­dio di violenza accaduto in un lunedì davvero “caldo” sul fronte criminalità. Di po­che ore prima è infatti il ten­tato l’assalto alla Banca Unicredit di via Fiorentina da parte di un rapinatore che armato di pistola ha tentato il colpo per poi essere co­stretto a scappare senza bot­tino visto che le casse temporizzate non gli hanno per­messo di mettere le mani sui soldi.

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